giovedì 7 giugno 2007

Intervista a Sandro Comini

Se sono riuscito a fare questa intervista, devo ringraziare moltissimo Sixty: non dico altro, lascio spazio alle parole.
Segui ancora le vicende dei Biancoazzurri?
L'Arteniese é entrata nella mia vita ancor prima che io ne facessi parte come calciatore. Mio papà ne é stato Presidente/allenatore negli anni in cui io ancora giocavo nelle giovanili dell'udinese e, se ben ricordo, nella allora Cumini Tricesimo, non vorrei sbagliarmi ma credo attorno al 1972/73. Allora a casa mia non si parlava d'altro che dell'Artegna: mio padre, che era un signore, dava tutto se stesso alla squadra del suo paese e mia mamma, venuta a mancare nel '73, raccoglieva in un album tutti gli articoli del messaggero veneto che riguardavano gli incontri, le vicende e i successi dell'Arteniese. Anche se molti anni sono passati, non ho mai dimenticato la passione che l'intera mia famiglia - in particolare il rimpianto zio Bepi - nutriva per la squadra di calcio dell'Arteniese. E' un gesto naturale per me, ogni lunedì mattina al caffé, andare alla pagina sportiva dei risultati per vedere cosa ha fatto l'Arteniese, chi ha segnato e la sua posizione in classifica. Questo campionato, veramente e fortunatamente, é stato a senso unico e devo dire che ho seguito con partecipazione questo trionfo, anche attraverso le notizie di mio cugino Piero che é uno dei dirigenti (nonché vecchio portiere di emergenza ) della squadra.
In che annate hai giocato? Ruolo?
Ho ricordi un pò confusi degli anni nei quali ho giocato con l'Arteniese, anche se la considero la squadra del mio cuore. Questo é dovuto sicuramente a due avvenimenti: la scomparsa di mia madre, da una parte, perché ha segnato le vicende della mia famiglia e, di conseguenza, anche quelle di mio padre che in seguito decise di lasciare il suo incarico di Presidente/allenatore.
Dall'altra, il terremoto del '76, perché proprio la notte del 6 maggio ero con i miei compagni a fare allenamento nel campo, e allora andai in prestito alla Buiese, mi sembra per una anno, e poi ritornai ad Artegna dove giocai credo per altri 5 anni, almeno lì attorno. Giocavo prevalentemente tornante sulla destra: delle volte anche al centro.
Chi ricordi di quei tempi?
Di quei tempi ricordo tantissimi compagni. Li dividerei in due fasi: i vecchi del "pre- terremoto",
i Siri, i Ferigo,i due fratelli Menis e il loro cugino Pierantonio... per intenderci, quelli che erano un pò più vecchi di me quando io ero ancora relativamente giovane. E poi quelli del dopo '76, Vanni Lizzi - un esempio per tutti in professionalità e correttezza - Fortunato, e poi le giovani leve del vivaio come Sandro Goi, Piero Siega, Valentino Adotti, Dario Ermacora mio cugino Piero Jacuzzi (ne dimentico senz'altro tanti...).
Però i ricordi più intensi si legano a due nomi: quello di Roberto Copetti, con il quale ho condiviso, oltre a tanti momenti felici fuori e dentro il campo, il dramma del terremoto: quei drammatici momenti lì, pancia in giù sul terreno, mentre la terra ondeggiava sotto di noi...e poi con la cinquecento di Roby attraverso i campi a cercare di arrivare alla statale per avere notizie dei nostri cari... sono cose indescrivibili. E poi il ricordo veramente riconoscente e affettuoso é quello dell'allenatore per eccellenza della storia dell'Arteniese: Carlo Merluzzi.
Ricordo che quella notte del 6 maggio era lui che ci allenava e, alle prime scosse, ci portò al centro del campo e ci disse di metterci tutti giù a terra... sembrava il coprifuoco. Ma, al di là di quello, sinceramente credo che Carlo come nessun altro abbia dato anima e corpo alla società e ne rappresenti l'esempio più alto e pulito.
Chi è il giocatore più forte con cui hai mai giocato?
Il giocatore più forte con cui ho giocato? Beh, ne ricordo tanti nei vari ruoli: dietro sicuramente il grande libero Vanni Lizzi, classe modestia e sicurezza. Al centro, dopo il mitico Siri, direi Copetti per saggezza e continuità di regia. Davanti, anche se era un tipo veramente strano, ricordo quel mancino di Riva che, arrivato da Buia, ci toglieva sempre le castagne dal fuoco con i suoi gol...
Ci racconti qualche aneddoto?
Di aneddoti ricordo quando, alla fine di una partita, Tonino Menis negli spogliatoi, a chi gli chiedeva come aveva fatto a sbagliare quell'occasione di testa sotto porta, in un contrasto con l'avversario, rispose : "O hai vut come une obnubilasion..."
Se sei riuscito a seguire la bella annata 2006/07, quale delle vostre canzoni (F.C.T.) meglio si adatterebbe all'annata?
Delle mie canzoni, quella che si adatterebbe meglio all'annata della promozione é "Quando vince la nazionale": potrebbe capitare che uno dell'Arteniese (di adesso) becca la morosa che tromba con un altro, ma la perdona perché la sua squadra é stata promossa!
Una curiosità che mi accompagna da tempo: come sono nati i F.C.T.?
F.C.T sono nati in 2 tappe: la prima, quella F.C., a Venezia, dove io e Frizzi iscritti ad Architettura, cominciammo a comporre e cantare assieme i primi pezzi; la seconda, poco dopo, quando il Tonazzi, subodorando le doti dei 2 ( Frizzi lo conosceva già, me solo di vista e pensava che fossi finocchio...) si mise assieme a loro, e poi la storia é un pò nei nostri album...
Se non sbaglio vi accomuna la passione per il calcio: per chi tifate?
Non é che siamo "tifosi" nessuno dei 3: diciamo che Tonazzi é arrivato al calcio "maturo", per cui ha ancora molto da scoprire (non a caso é quello dei 3 che ancora gioca) a Massimo e a me piace il calcio "giocato" perché siamo sempre stati dei virtuosi.
Cosa hanno in comune musica e calcio?
Musica e calcio hanno in comune il divertimento, la creatività e il gioco di squadra: se in una squadra, così come in un trio, manca l'affiatamento nel gioco (e nei pezzi) si sente subito... se poi si fa musica e si gioca insieme allora é fantastico!
Quale potrebbe essere lo slogan migliore per l'Arteniese?
Avevo provato, tempo fa, sollecitato da mio cugino Piero, a scrivere un inno per l'Arteniese...te lo giro così magari facciamo un pre-sondaggio, raccogliendo osservazioni e spunti, così magari per il prossimo campionato in 1a lo possiamo completare e ufficializzarlo..."Alé Pignos, Alé " come ritornello non sarebbe male...alla musica ancora non c'ho pensato, va béh...
Quanti passi doppi (Calcistici) hai fatto nella tua carriera?
I passi doppi, purtroppo, sono solo un ricordo lontano...adesso di doppio mi faccio un caffé se devo star sveglio per ideare una campagna, c'ho un pò di doppio mento, scrivo qualche battuta con un doppio senso...ogni tanto mi piacerebbe avere una doppia vita, ma non ditelo a mia moglie!
Cosa ha pensato Tonazzi quando Frizzi ti ha presentato?
Tonazzi, pensando che io fossi un pò culo per i miei modi raffinati e il mio vestire ricercato, si é premunito venendo al primo incontro con un paio di mutande con rinforzo...si é comunque in breve dovuto ricredere sulle mie tendenze e i miei gusti in fatto di sesso...
Il calcio ti ha dato spunto per qualche canzone del Trio?
Oltre a "quando vince la nazionale" ricordo "l'arbitro di 3a categoria" ( da alcuni nostri estimatori considerato un capolavoro minimalista ) e la "canzone di Nicolella ", dedicata al mitico Geppo allora ( parliamo del 1976 ) terzino della Buiese - io ero in prestito dall'arteniese - la prima strofa cominciava così : " Quando la palla arriva a lui, vengono i brividi ". All'inizio Geppo minacciava querela, ancora adesso se ci incontra ci chiede di cantargliela...
Perchè Tonazzi gioca ancora, Frizzi lo fa ogni tanto e te non ti si vede più sui campi?
Ho già spiegato: Tonazzi ha ancora tanto da chiedere ( non so quanto da dare...) al calcio; Frizzi si é un pò appesantito con gli anni, ma la classe non é acqua. Io, che sono quello che ha dato di più ( e continua a dare ) in tutti i sensi, pago un pò il dazio...ma se mi capita di far due tiri, non sono proprio ancora da buttare.

Forza Arteniese!!!

11 commenti:

sixty ha detto...

avviso x TUTTI!!!: non cercate di accaparrarvi sandro comini: è lui il regista del "geriatric team" ed ha garantito la sua presenza alla festa!

Unknown ha detto...

Non vorrei essere banale, ma se riuscite a fargli presentare quella sorpresina che ho in mente per tutti domani...

sixty ha detto...

spia,spia...

Unknown ha detto...

No, no e no... Me lo tengo per me... E martedì ci sarà un'altra bella foto storica. E ancora settimana prossima se qualcuno mi dà una mano a schiodare un nostro (dell'Arteniese) caro amico ci sarà un'altra bella sorpresa!!!

sixty ha detto...

credo di aver capito...pignot!

Unknown ha detto...

Leggendo tra le righe dell'intervista si capisce al volo cosa può essere!!!

sixty ha detto...

allora bisogna puntare sul trio! uno lo combiniamo, il secondo lo obblighiamo, il terzo speriamo li seguirà...

Anonimo ha detto...

... e provare con le minacce????

sixty ha detto...

non serve: il primo ci sarà, il secondo gioca con me e domani lo ricatto (non può dirmi di no, altrimenti...) e poi... il terzo vien da sè...

Unknown ha detto...

Qualcuno si armi di fotocamera, videocamera, microfoni, microspie, cimici, pulci, topi, ratti... qualunque cosa ma fate un bel reportage fotografico!!!

Anonimo ha detto...

grande sandro! grande Rico! Grande Bepi!
Certo anche tu hai avuto una scuola di "polisportiva" non indifferente! Per quel che da "giovanissima" ho vissuto di riflesso con loro, devo dire che calcio arteniese equivaleva a "pane quotidiano".
E come posso dimenticare quei dopo parttita da mini adolescente che all'epoca dovevo "subire" ma che oggi sono un vivo ricordo? Le canzoni improvvisate,le villotte a soggetto, personalizzate, l'entusiasmo, la festa....... Vi ricordate..."artegna, ohilà, abbiamo vinto un'altra volta.....ed una lunga, lunga serie d'altri goals faremo agli avversari ancor...."
Bello, bellissimo, forse irripetibile, ma da RIPROPORRE ai nostri figli!!!!