L'intervista è una piccola vendetta per il giochetto che per quasi una settimana, almeno personalmente, mi ha tenuto sulla graticola!
Ti sei divertito a prenderci per il naso? Che effetto ti ha fatto rivederti in quella vecchia foto?
Ah, quanto mi sono divertito! Ma la colpa è tutta di chi mi ha segnalato l’esistenza del blog e la presenza di quella vecchia foto (vero “Since 67”?). Mi auguro che nessuno si sia sentito preso in giro, anche se qualche partecipante alla “caccia” iniziava a dare segni di intolleranza…..ma si sa, la curiosità non è solo femmina! Ed io in queste situazioni mi ci butto a capofitto.Rivedere quella foto è servito a ricordarmi di qualcuno che si è perso di vista e di tutti con qualche anno in meno (e per molti anche con un tot di chili in meno!) … e poi il grande MIN! (quanta passione ci metteva !!!!!)
In che anni hai giocato ad Artegna? Ruolo?
Tre stagioni: dal 1979 al 1982. allora i ruoli avevano altri nomi rispetto ad oggi: c’era il libero,lo stopper, il mediano… ed io ero un terzino che a volte faceva il “jolly” (un modo elegante di chiamare i “tappabuchi”) e anche con lo sfizio di fare qualche gol…(possibilmente sotto le gambe del portiere!).
Qual era la formazione tipo?
Beh, quella che ricordo meglio iniziava con: FORTE, FORTUNATO (l’inizio era tutto un programma!) Poi al numero 3 arrivavo io e … crollava il palco.
Chi aveva qualcosa in più tra quelli con cui hai giocato?
Cominciamo subito a far arrabbiare quel permaloso/orgoglioso di Dario Ermacora (non fategli leggere queste righe!): anche se ormai a fine carriera il migliore era sicuramente SIRI : una spanna sopra tutti, classe ed eleganza in cabina di regia. Ora sta a Pignot76 esibire le prove.
L’ambiente all’interno dell’spogliatoio com’era?
Passano gli anni ma mi sembra che, da quello che sento e leggo, la “grande famiglia” dell’Arteniese sia sempre molto unita, in campo e fuori. Complimenti a chi ha trovato il nome alla “cosa”: ci sono voluti almeno trent’anni ma “TERZO TEMPO” è proprio il titolo giusto! Ci avessimo pensato prima…Allora il chiosco era aperto solo per le partite e noi ci trasferivamo a pochi metri: “la Bettola” del dopo terremoto era proprio lì (lato ovest del campo), oppure “da Luciano”, “Al fogolar”, o nelle taverne di giocatori e dirigenti…
Vedi ancora qualcuno di quegli anni?
Sono in contatto con molti ex-compagni e tutti sono in attesa di una “CHIAMATA” a raccolta. Vediamo di organizzarla (o qualcuno sta già lavorando?) Attendo segnali sul sito! (Questo è un velato messaggio alla dirigenza per organizzare una bella festa per il compleanno della Società, ndr)
Un aneddoto di quelle stagioni passate ad Artegna.
Aneddoti? C’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalle frasi celebri: “Credevo di avere un amico!” (Dario Ermacora quando rifiutavi l’invito a cena) alla scena di Sandro Comini che, a fine allenamento, si sedeva su una vecchia sedia messa sul piatto della doccia e fino a quando scendeva acqua calda intonava le sue canzoni (orfano di Frizzi e Tonazzi, in un bel costume adamitico…). Oppure Marco Piovesan, volutamente lasciato a piedi ad Ospedaletto dopo una seratona, e recuperato al passaggio a livello di Campolessi mentre rientrava a casa seguendo i binari della ferrovia (“è la via più corta per arrivare a casa!”)
Sappiamo che giochi ancora: è così dura a morire la passione per il rettangolo verde?
So che non è corretto rispondere ad una domanda con un’altra domanda ma sono costretto: perché mollare? E poi quando sei un”over” la partita passa in secondo piano e diventa un pretesto per darsi appuntamento. Se poi giochi o meno non ha molta importanza e allora, passati i primi 90 minuti, diamo il meglio di noi stessi, così il gruppo cresce ed è sempre meno disposto a mollare. E se lo dice uno che pur di rimanere nel gruppo è finito in porta (ma se la caviglia ,“vissuta” come l’ha definita l’ortopedico, darà segni di miglioramento alle cure…allora…forse….). a proposito: sta per partire un torneo over 45; se qualcuno ha l’età e se la sente, si faccia vivo!
Da uno a dieci quanto ti piace il calcio di oggi?
MENO dieci quello professionistico, quello dilettantistico lo seguo poco ma mi sembra che solo le realtà “sane” possano sperare in un futuro roseo.
Che differenze ci sono tra il gestire una società negli anni 80 e oggi?
Quando giocavo ad Artegna, contemporaneamente facevo il cassiere/tesoriere di una società di categoria superiore. Ho visto cose che mi hanno fatto riflettere ed allontanare dal quel calcio che tutto era meno che dilettantistico (capisci perché non gradivo la domanda?). Certamente allora era più facile trovare degli sponsor ed esistevano i “magnati” del calcio locale. Ora mi sembra che ci si sia nuovamente ridimensionati e mi fa piacere vedere una realtà come l’Arteniese che, passati parecchi anni, continua sui giusti binari. Ritengo che sia la ricetta che la farà avere successo per lungo tempo.
Ah, quanto mi sono divertito! Ma la colpa è tutta di chi mi ha segnalato l’esistenza del blog e la presenza di quella vecchia foto (vero “Since 67”?). Mi auguro che nessuno si sia sentito preso in giro, anche se qualche partecipante alla “caccia” iniziava a dare segni di intolleranza…..ma si sa, la curiosità non è solo femmina! Ed io in queste situazioni mi ci butto a capofitto.Rivedere quella foto è servito a ricordarmi di qualcuno che si è perso di vista e di tutti con qualche anno in meno (e per molti anche con un tot di chili in meno!) … e poi il grande MIN! (quanta passione ci metteva !!!!!)
In che anni hai giocato ad Artegna? Ruolo?
Tre stagioni: dal 1979 al 1982. allora i ruoli avevano altri nomi rispetto ad oggi: c’era il libero,lo stopper, il mediano… ed io ero un terzino che a volte faceva il “jolly” (un modo elegante di chiamare i “tappabuchi”) e anche con lo sfizio di fare qualche gol…(possibilmente sotto le gambe del portiere!).
Qual era la formazione tipo?
Beh, quella che ricordo meglio iniziava con: FORTE, FORTUNATO (l’inizio era tutto un programma!) Poi al numero 3 arrivavo io e … crollava il palco.
Chi aveva qualcosa in più tra quelli con cui hai giocato?
Cominciamo subito a far arrabbiare quel permaloso/orgoglioso di Dario Ermacora (non fategli leggere queste righe!): anche se ormai a fine carriera il migliore era sicuramente SIRI : una spanna sopra tutti, classe ed eleganza in cabina di regia. Ora sta a Pignot76 esibire le prove.
L’ambiente all’interno dell’spogliatoio com’era?
Passano gli anni ma mi sembra che, da quello che sento e leggo, la “grande famiglia” dell’Arteniese sia sempre molto unita, in campo e fuori. Complimenti a chi ha trovato il nome alla “cosa”: ci sono voluti almeno trent’anni ma “TERZO TEMPO” è proprio il titolo giusto! Ci avessimo pensato prima…Allora il chiosco era aperto solo per le partite e noi ci trasferivamo a pochi metri: “la Bettola” del dopo terremoto era proprio lì (lato ovest del campo), oppure “da Luciano”, “Al fogolar”, o nelle taverne di giocatori e dirigenti…
Vedi ancora qualcuno di quegli anni?
Sono in contatto con molti ex-compagni e tutti sono in attesa di una “CHIAMATA” a raccolta. Vediamo di organizzarla (o qualcuno sta già lavorando?) Attendo segnali sul sito! (Questo è un velato messaggio alla dirigenza per organizzare una bella festa per il compleanno della Società, ndr)
Un aneddoto di quelle stagioni passate ad Artegna.
Aneddoti? C’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalle frasi celebri: “Credevo di avere un amico!” (Dario Ermacora quando rifiutavi l’invito a cena) alla scena di Sandro Comini che, a fine allenamento, si sedeva su una vecchia sedia messa sul piatto della doccia e fino a quando scendeva acqua calda intonava le sue canzoni (orfano di Frizzi e Tonazzi, in un bel costume adamitico…). Oppure Marco Piovesan, volutamente lasciato a piedi ad Ospedaletto dopo una seratona, e recuperato al passaggio a livello di Campolessi mentre rientrava a casa seguendo i binari della ferrovia (“è la via più corta per arrivare a casa!”)
Sappiamo che giochi ancora: è così dura a morire la passione per il rettangolo verde?
So che non è corretto rispondere ad una domanda con un’altra domanda ma sono costretto: perché mollare? E poi quando sei un”over” la partita passa in secondo piano e diventa un pretesto per darsi appuntamento. Se poi giochi o meno non ha molta importanza e allora, passati i primi 90 minuti, diamo il meglio di noi stessi, così il gruppo cresce ed è sempre meno disposto a mollare. E se lo dice uno che pur di rimanere nel gruppo è finito in porta (ma se la caviglia ,“vissuta” come l’ha definita l’ortopedico, darà segni di miglioramento alle cure…allora…forse….). a proposito: sta per partire un torneo over 45; se qualcuno ha l’età e se la sente, si faccia vivo!
Da uno a dieci quanto ti piace il calcio di oggi?
MENO dieci quello professionistico, quello dilettantistico lo seguo poco ma mi sembra che solo le realtà “sane” possano sperare in un futuro roseo.
Che differenze ci sono tra il gestire una società negli anni 80 e oggi?
Quando giocavo ad Artegna, contemporaneamente facevo il cassiere/tesoriere di una società di categoria superiore. Ho visto cose che mi hanno fatto riflettere ed allontanare dal quel calcio che tutto era meno che dilettantistico (capisci perché non gradivo la domanda?). Certamente allora era più facile trovare degli sponsor ed esistevano i “magnati” del calcio locale. Ora mi sembra che ci si sia nuovamente ridimensionati e mi fa piacere vedere una realtà come l’Arteniese che, passati parecchi anni, continua sui giusti binari. Ritengo che sia la ricetta che la farà avere successo per lungo tempo.
23 commenti:
sisty.....sei grande!!!!!!!!
E chi sarà mai questo Anonimo, sostenitore di Sixty!
Giovedì prossimo una nuova intervista! Ps: chi volesse essere torturato si faccia avanti!
Caro Spaggiari,
una rimpatriata si può tranquillamente organizzare in occasione della festa per il quarantesimo compleanno della nostra Arteniese........
ti aspettiamo assieme a tanti altri il 9 giugno presso il nostro campo sportivo.......
non mancare, è di sabato.......
rispolverata la "festa dello sport"?
Provo a vedere se posso esserci per il 9, ma ho qualche dubbio, anzi molti...
Oggi Sixty non si è fatto vivo: volevo fargli i complimenti pubblici per le risposte alle domande, soprattutto mi viene da ridere ogni volta che penso a Piovesan che se ne ritorna casa lungo i binari...
x pignot76:ringrazio...ma dovremmo tutti insieme fare i complimenti a te per l'impegno e la passione che ci metti!
p.s.:la storia di piovesan è molto più lunga (la "passeggiata" sulle rotaie è stato solo l'epilogo di una lunga storia)...ma spero di potertela raccontare di persona
x il presidente: ringrazio anche te x l'invito. farò l'impossibile per esserci abbastanza presto. sicuramente ci sarò per il TERZO TEMPO!!!!! unica condizione: deve esserci anche pignot76!
Per esserci si devono verificare parecchie condizioni... in primis che mi diano ferie cosa assai difficile essendo in due a gestire due turni...
Pm ti potrebbe rispondere che se avessi messo l'impegno che ci metto ora in altre cose sarebbe stato meglio...
x pignot76: se il 9 giugno non ti vedo alla festa indovina cosa faccio!
Sinceramente vorrei esserci a tutti i costi ma obiettivamente è parecchio difficile: troppo casino al lavoro; una delle poche possibilità e che da qui a un mese trovi lavoro!!!
prometto che vengo a prenderti e ti trascino per le orecchie! (ovviamente lungo la ferrovia)
Simpatico... Ti posso solo dire l'indirizzo di dove lavoro, visto che sarò al lavoro quel giorno...
occhio sixty ... pignot non è più il fuscello di un tempo .... ehehehe
Fuscello in crescita... di circonferenza...
anch'io giocavo ad artegna.....qualche chilo fa...
E stare dietro a uno Sèeedy Gonzales di tre anni non giova alla linea nonostante tutto: 6 giorni su 7 a fare un lavoro d'ufficio rovina tutto...
se è per quello neanche a me... e sono quindici anni che corro dietro ad una speedy gonzales (veloce sopratutto con gli sci ai piedi, e per fortuna la neve si è sciolta anche per quest'anno)...anche se adesso ho solo un compito sedentario... il "taxista"..
Devo festeggiare! Un sabato poemriggio senza dover andare a fare la spesa nella bolgia dei centri commerciali!!! Mamma e figlio in giro da soli! L'unica paura è che ha in mano il bancomat...
un bridisi a distanza: prosit!
a prposito: happy non ha accumulato un debito?
Già, e da allora è uccel di bosco...
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