ARTENIESE: Dominici, G. Persello (Sulli), M. Filaferro, G. Filaferro, Lizzi, Nicoloso, Serafini, Perez Sosa (Ibrahimi), Martarello, I. Picco, D. Picco (A. Persello); allenatore Polonia.
Note: espulso Serafini nel secondo tempo per doppia ammonizione;
Eroici: questa la prima parola che ci viene in mente dopo aver ricevuto le prime parole direttamente da Terzo di Aquileia. Con una formazione molto rimaneggiata, con l'età media forse più bassa della categoria se si esclude l'eterno diciottenne Martarello, in dieci contro undici per l'espulsione di Serafini per doppia ammonizione, sotto di una rete nonostante un impegno al di sopra della media, contro una formazione che non ha badato a spese nel mercato estivo pur essendo una neopromossa, che annovera tra le sue fila giocatori di altra categoria... dopo tutta questa premessa è arrivata a trenta secondi dallo scadere del tempo di recupero la rete di Andrea Persello che ha riequilibrato le sorti dell'incontro e mandato su tutte le furie il pubblico locale e giocatori in campo.
I biancoazzurri, nonostante le defezioni di Gritti per motivi lavorativi, di Rodriguez e di Roi (il suo infortunio probabilmente lo terrà fuori gioco senz'altro fin quasi la fine della stagione), con tanti ragazzi giovani in campo, hanno portato a casa un risultato dal nostro punto di vista giusto, visto l'impegno e la grinta mostrata oggi contro un avvesario singolarmente magari superiore, ma sicuramente con uno spirito di corpo inferiore.
L'impegno messo in campo oggi ha dell'encomiabile e l'aver portato a casa questo punto è il giusto premio finale: l'abbiamo detto fin da settimana scorsa che la gara di oggi sarebbe stata come un esame di maturità per questi ragazzi e la possibilità di dimostrare che i risultati fin qui ottenuti non sono solamente frutto del caso, ma di un lavoro cominciato oramai quattro stagioni fa e che ha in Cleto Polonia il suo binario guida.
Sull'onda dell'emozionante finale odierno non ci spingiamo oltre nel commentare la gara per cercare di rimanere un minimo obiettivi e per non dare la possibilità ai ragazzi di montarsi la testa, ma che giustamente oggi hanno tutto il diritto di godersi il risultato ottenuto.
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