Talismano Persello
Se non è un portafortuna davvero poco ci manca. Vero che ci ha messo molto del suo quanto a capacità tecniche e balistiche, ma è innegabile che da quando il laterale alto Andrea Persello è diventato titolare in pianta stabile l'Arteniese abbia preso a mettere in bacheca un alloro a stagione. L'ultimo sabato scorso a Cormons, quando con la doppietta firmata proprio da lui a dal fratello Giulio i pedemontani hanno battuto i triestini del San Giovanni aggidicandosi la Coppa Regione di Prima categoria. Eppure il suo approdo all'Arteniese non era stato dei più lusinghieri, visto che alla fine del campionato 2008/09 i biancazzurri vennero retrocessi in Seconda Categoria. Ma da qui comincia a manifestarsi il suo influsso benefico, perchè grazie anche alle sue 11 segnature il complesso guidato dall'ex difensore professionista Cleto Polonia è subito risalito in Prima ponendo così le basi per il successo nella Coppa Regione di categoria. Suo tra l'altro, il sigillo che sabato già dopo 4' ha indirizzato al contesa nel senso da loro auspicato. «Era già da qualche settimana - spiega Andrea - che pensavamo solo a questa finale, ed è per quello che forse in campionato abbiamo raccolto solo un punto nelle ultime 5 gare dopo esserci comunque garantiti la salvezza. Ad ogni buon conto abbiamo regalato all'Arteniese il primo successo della sua storia in Coppa Regione, e questo non può che riempirci di orgoglio».
Persello, classe 1988, alle prese con gli studi universitari in Giurisprudenza, dopo essere crescito nelle giovanili di Tricesimo e Gemonese ha avuto anche la possibilità di misurarsi con gli allievi nazionali della Triestina, trovandosi però di colpo davanti ad un bivio. «I miei professori al liceo classico - ricorda - non vedevano di buon occhio questo doppio impegno che mi distoglieva un pò dagli studi, ed allora ho preferito impegnarmi nella scuola riponendo certe ambizioni». Rimpianti? «Proprio nessuno - conclude - perchè ho ancora ben presente quanto accaduto ad un mio ex compagno che aveva puntato tutto sul pallone, per poi ritrovarsi senza nulla in mano dopo un infortunio». Scelta che conferma come Andrea Persello, oltre a due buoni piedi, possieda anche una testa pensante.
Claudio Rinaldi
Nessun commento:
Posta un commento