Da "Il Gazzettino" di sabato 3 Ottobre 2009:
Solitamente si nasce attaccanti per poi, con il progredire dell'età, ripiegare su ruoli difensivi. Il percorso inverso è invece stato compiuto da Emanuele Martarello, prolifico puntero dell'Arteniese, che dopo essere cresciuto come difensore nelle giovanili del Tricesimo (arrivando perfino a calcare i terreni della serie D con la Pasianese) si è riciclato come attaccante prendendoci davvero gusto. «Una domenica di una ventina di anni fa - ricorda Emanuele - non c'erano punte a disposizione, e l'allora allenatore della Tarcentina Giorgio Vuanello mi costrinse a giocare davanti. All'occorrenza mi adatto a giocare dappertutto, ma da quel giorno sono una punta».
Davvero un personaggio, questo "giovanotto" classe 1970, già 3 reti in queste prime 2 giornate, che ha sfruttato i segreti della fase difensiva trasmessigli dai suoi mentori Manlio Zanini e Massimo Giacomini («Sono loro - sogghigna - che mi hanno insegnato ad entrare in modo deciso ma sempre corretto»), per mettersi a fare concorrenza al fratello Oscar, altro bomber che più di una traccia ha lasciato nel panorama dilettantistico nostrano. «Voglio chiarire - sorride - che io Oscar siamo due persone diverse, perché sono anni che combatto per non essere confuso con lui. Lo scorso campionato ho segnato 17 gol nel Venzone, ma tutti pensavano che a realizzarli fosse stato Oscar...».
Eppure, vestendo anche le maglie di Tarcentina, Arteniese e Riviera di portieri ne ha fatti piangere a centinaia, ma meglio tardi che mai giustizia è stata fatta. Emanuele si distingue comunque anche nell'impegno sociale, visto che oltre agli impegni lavorativi come dipendente in una falegnameria e al ruolo di marito di Luisa e padre di Giulia (10 anni), riesce pure da 4 anni ad occuparsi come custode del campo sportivo di Artegna. Vero che abita a 50 metri dalla struttura, ma quanti altri farebbero altrettanto?
Claudio Rinaldi
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