Ho trovato questa lettera, scritta da un componente della neonata formazione amatoriale "Amators Glemone" (il loro sito: www.amatorsglemone.blogspot.com) che partecipa al campionato carnico amatori. L'ho voluta riportare perchè rappresenta appieno cosa voglia dire essere squadra, sapere quali sono i propri limiti e fare in modo di mettere a disposizione degli altri quello di cui si è capaci di fare. Per vincere prima bisogna essere squadra, poi bravi giocatori.
L'importanza di essere un gruppo. Ecco cosa ho provato l'altra sera alla fine della partita con la Dognese. Partita che arriva in un momento particolare per mille motivi. La senti arrivare, la vuoi vincere a tutti i costi come ogni partita che affronti. Arrivi al campo, ti concentri, scendi sul terreno di gioco pronto ad applicare gli schemi che il mister ti ha spiegato, non vuoi e non puoi sbagliare così come i tuoi compagni. Poi il fischio d'inizio, ma mano che i minuti passano ti rendi conto che non è serata, che non sei al top. Dentro di me la voglia di fare, di non mollare, di fare al meglio quello che sai fare. Oggi non va, non è così. Allora chiedi al Mister il cambio, sai che al tuo posto entrerà un compagno che darà il meglio e che oggi può fare sicuramente più di te.
Inizia il secondo tempo, passano i minuti, i ragazzi in campo e anche tu che sei fuori a soffrire hai dentro quella senzazione che non è ancora finita e che il risultato può cambiare. Minuti di recupero, ultimo assalto, una palla che sembrava persa viene recuperata da un tuo compagno che ci ha sempre creduto, la mette in mezzo all'area, una sponda dell'attacante, il centrocampista che arriva in corsa e la piazza alle spalle del portiere. E' l'apoteosi. Una corsa alla Tardelli verso la panchina e siamo tutti che ci abbracciamo. Ma perchè? Semplice. Perchè siamo un gruppo ci crediamo fino alla fine e non molliamo.Mai. Grazie ragazzi, orgoglioso di farne parte. Un giocatore degli Amators Glemone
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